Si informa, che nel corso dell’incontro con Unioncamere Nazionale, del 31/05/2017, è stata presentata la versione finale della proposta di razionalizzazione organizzativa delle Camere di Commercio (al netto di possibili piccole limature) previsto dal d.lgs. 219/16, approvato dall’Assemblea dei Presidenti del 30 u.s. – clicca qui per prenderne visione.
Nel Piano vengono rideterminate le piante organiche di tutte le Camere di Commercio e l’abbattimento e il relativo soprannumero viene, in una prima fase, coperto integralmente dai pensionamenti, dai pre-pensionamenti, e altre cessazioni a vario titolo (mobilità già autorizzate, cessazioni, comandi, ecc.)
Sempre nei prossimi giorni, il Dipartimento della Funzione pubblica dovrebbe dare seguito alla richiesta di ricognizione preventiva a Unioncamere ed indicare l’elenco delle disponibilità di posti all’interno delle Amministrazioni pubbliche. Da quel momento partirà un seconda fase di valutazione per verificare se, e in quali Camere, ci dovesse essere la necessità di mobilità. Il numero di queste ultime, come già detto, non supererà in ogni caso 120 – 180 unità e potrebbe interessare solo alcune Camere, limitatamente a luoghi in cui si dovessero rendere disponibili posti per la mobilità verso altri enti identificati dalla Funzione Pubblica.
Sulle sedi, la riduzione che impone la legge a 60 Camere, secondo la ricognizione e proposta di Unioncamere, fatti salvi gli accorpamenti pre-decreto e seguendo i criteri identificati dalla legge stessa, è stata quasi del tutto definita con il mantenimento, oltre alla sede legale (che definiranno le Camere stesse, secondo i loro accordi) delle sedi secondarie (identificate sulle “vecchie” Camere).
Per quanto riguarda il personale delle Unioni regionali delle Regioni che non potranno costituirne non si segnalano problemi particolari. Il piano comprende anche una razionalizzazione delle Aziende speciali che da 96 diventeranno 57, secondo la logica degli accorpamenti delle Camere di Commercio. Sull’internazionalizzazione sarà costituita una società consortile nazionale che assorbirà le attività oggi svolte dalle diverse aziende speciali delle Camere di commercio.
Nei prossimi due mesi il Ministro dello Sviluppo economico dovrà emanare il Decreto Ministeriale, tenendo conto del Piano di razionalizzazione inviatogli da Unioncamere e previo parere della Conferenza Stato-Regioni.
Si chiude quindi, tra pochi giorni la prima fase della cosiddetta riforma. Il Piano elaborato da Unioncamere e approvato dagli organi camerali nella propria autonomia, allo stato dell’arte, sembra aver colto l’obiettivo di minimizzare gli effetti negativi della riforma sui lavoratori camerali.
Nelle prossime fasi si tratterà di proseguire il confronto per elaborare criteri guida nel riassetto organizzativo delle nuove Camere e verificare gli effetti degli interventi a livello locale.
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