L’accordo consta di due parti, la prima di immediata applicazione, che comprende:
- l’APE nelle sue tre forme di Ape volontario, Ape agevolato e Ape d’impresa
- la Rita, rendita integrativa temporanea anticipata
- il pensionamento dei lavoratori precoci in condizioni di disagio
- facilitazioni per l’accesso alla pensione in caso di lavori usuranti
- l’ampliamento del cumulo contributivo
- la definitiva eliminazione delle penalizzazioni in caso di pensione anticipata
- l’ampliamento della somma aggiuntiva (cosiddetta quattordicesima pensioni)
- l’equiparazione della detrazioni dei pensionati a quella dei lavoratori
La seconda fase, invece, riguarda un ampio programma di lavoro per il futuro: dalla introduzione di una pensione di garanzia modulata in base ai contributi versati, ad interventi per il rilancio della previdenza complementare, ad una maggiore flessibilità per accedere alla pensione con il metodo contributivo, alla valorizazzione del lavoro di cura a fini previdenziali, alla possibilità di differenziare i coefficienti di trasformazione in base alle diverse aspettative di vita per lo svolgimento di lavori diversi, alla separazione tra previdenza e assistenza. In questi mesi sta proseguendo il confronto tra sindacati e Governo sulle norme di attuazione, passaggio molto delicato perché lo spirito con cui è stato firmato l’accordo rimanga intatto. Di tutto questo e di molto altro parleremo
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