Infrastrutture, Patto per la Puglia, caporalato e sanità sono priorità non rinviabili
“È arrivato il momento di invertire i fattori che fino ad oggi hanno caratterizzato il confronto con la Regione Puglia: basta inseguire le emergenze, meglio lavorare ad una strategia comune”. Lo hanno chiesto a gran voce i Segretari regionali di categoria della Cisl Puglia congiuntamente ai Segretari delle Cisl provinciali riuniti per la prima volta dopo il XII Congresso regionale svolto lo scorso maggio. Nel condividere la relazione introduttiva del Segretario generale della Cisl Puglia, Daniela Fumarola, gli interventi dei dirigenti sindacali sono stati concordi nel sottolineare che davanti alle emergenze economiche e sociali che attanagliano la nostra regione “procedere in solitudine nella ricerca delle soluzioni ai problemi non paga. Per creare lavoro, sviluppo e crescita in Puglia è necessaria una visione d’insieme che spesso è mancata con la Giunta regionale e con lo stesso Governatore”. L’organismo che si è riunito presso la sede della Cisl Puglia a Bari ha, inoltre, discusso delle priorità improrogabili sulle quali è stato invocato maggiore dinamismo e coordinamento da parte dell’ente regionale. “Non abbiamo più notizie del Patto per la Puglia – spiega Daniela Fumarola, Segretario generale regionale della Cisl – i cui progetti potrebbero dare respiro ad un mercato del lavoro ingessato, quasi fermo. Eppure si tratta di 5,7 miliardi di euro che non possono non generare un aumento del Prodotto interno lordo del tutto apprezzabile. Ma dalla Regione Puglia tutto tace”. I Segretari delle categorie della Cisl hanno evidenziato la mancanza di una pianificazione della rete infrastrutturale che attraversa il tacco d’Italia: “ridare slancio all’economia – annotano i sindacalisti – e rimettere in moto la buona occupazione non può prescindere dal considerare l’insieme delle ferrovie, delle strade, dei porti e degli aeroporti come il volano per attrarre investimenti e sempre maggiore turismo nazionale e internazionale”. Desta preoccupazione anche il fenomeno del caporalato in Puglia che svetta sulle prime pagine dei quotidiani in presenza di arresti o di notizie luttuose ma senza un coordinamento e senza precise decisioni politiche tutto si arena nella palude delle ‘non decisioni’. “Dal 2015 – precisa Fumarola – abbiamo rivolto appelli alla Regione Puglia affinché si dotasse di una rete di accoglienza e di servizi utili ad arginare la piaga del caporalato degni di questo nome. Ma da allora attendiamo che il governatore Emiliano almeno ci risponda”. Infine i Segretari della Cisl hanno espresso grande apprensione riguardo le politiche sanitarie e sociali che la Regione Puglia ha promesso di mettere in campo. “Dell’accordo siglato con il Presidente/Assessore Emiliano lo scorso 12 dicembre 2016, quando Cgil Cisl Uil diedero vita ad una manifestazione sotto la sede della Regione Puglia a Bari, – osservano i sindacalisti – non sappiamo più nulla. E dire che si tratta di scelte sulla salute e sulle cure dei cittadini. Una sanità a misura d’uomo si costruisce partendo dalle persone e dai loro bisogni. Ma senza dialogo con il decisore politico si rischia di affidare la programmazione sanitaria a dei freddi algoritmi”.
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