La manifestazione si è svolta oggi nella Capitale, dinanzi al Ministero dell’Economia e delle Finanze, con presidi delle lavoratrici e dei lavoratori in tutte le sedi regionali d’Italia.
La mobilitazione è stata indetta “per superare le immotivate resistenze dell’Agenzia e del ministero vigilante a voler prevedere il dovuto riconoscimento professionale per il personale”, spiegano i sindacati, che chiedono con forza la conquista del nuovo contratto, denunciando “la situazione di forte difficoltà operativa e lavorativa dovuta alle continue modifiche normative, agli obiettivi sempre più irragionevoli e al difficile clima esterno creato da una campagna di delegittimazione del personale dell’Agenzia, in alcun modo contrastato dall’autorità politica e dal vertice dell’Agenzia stessa”.
La vertenza mette al centro delle sue rivendicazioni “la valorizzazione del personale, non solo per ridare dignità al lavoro svolto, ma anche per contribuire a una migliore qualità ed equità dell’azione dell’Agenzia”. Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Unsa/Salfi e Flp chiedono, inoltre, “interventi risolutivi per un complessivo miglioramento ed efficientamento dei servizi fiscali, attraverso significativi investimenti sul personale e sulle strutture, e per ridare consistenza al Fondo di produttività, allo scopo di garantire il riconoscimento delle attività svolte e i risultati raggiunti in termini di contrasto all’evasione e di tax compliance”.
I sindacati chiedono, infine, “una nuova stagione di progressioni economiche che valorizzi tutto il personale”, e di “rilanciare la partecipazione e il confronto sui processi di riforma che non possono essere assunti unilateralmente dai vertici e non devono essere l’ennesima occasione per depotenziare e indebolire la macchina fiscale”.
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