Il prossimo 14 ottobre mobilitazione davanti alle sedi di tutte le Prefetture d’Italia
Cambiare le pensioni e dare lavoro ai giovani. Sono questi i temi al centro della discussione dell’Attivo Unitario di CGIL, CISL, UIL di Puglia, che si sono riunite stamani all’Hotel Excelsior di Bari. Sulle pensioni, la proposta dei sindacati è chiara. E qualora il Governo non dovesse ascoltare la voce di lavoratori e pensionati, le tre organizzazioni sindacali sono pronte a mettere in campo ogni iniziativa disponibile, a cominciare da una mobilitazione generale che parta dalle province per arrivare fino al livello nazionale. Il prossimo 14 ottobre ci sarà una mobilitazione davanti alle sedi di tutte le Prefetture d’Italia. Le più significative rivendicazioni – è emerso nell’incontro – sono la revisione del meccanismo di adeguamento all’aspettativa di vita, il superamento della disparità di genere e la valorizzazione del lavoro di cura, il sostegno alle future pensioni, il rafforzamento della previdenza complementare, la separazione di spesa assistenziale e previdenziale, il ripristino della perequazione. Roberto Ghiselli, Segretario nazionale CGIL si appella alla “grande responsabilità che, come organizzazioni sindacali, abbiamo verso il Paese e soprattutto i giovani. Quella di indicare una prospettiva, dopo questi anni di crisi che hanno eroso anche la fiducia verso i soggetti della rappresentanza sociale e verso le istituzioni. Noi stiamo dimostrando che l’Intermediazione dei corpi sociali non è superata perché senza dialogo il Paese non va meglio, anzi. Un’idea plebiscitaria della politica la dobbiamo sconfiggere e lavorando unitariamente abbiamo più forza. Inoltre, poniamo con forza il tema del riconoscimento del maggior onere che hanno le donne nella conduzione della loro vita, coniugando lavoro e cura famigliare”. “Sin dal primo momento della ‘Fase 1’ del confronto sulle pensioni con il Governo – prosegue la Segretaria regionale della CISL, Daniela Fumarola – abbiamo cercato di declinare il tema della previdenza con quello del lavoro ai giovani perché è sbagliata la contrapposizione generazionale che talvolta viene descritta. Alle giovani generazioni pensiamo cercando di immaginare la decontribuzione per le assunzioni, a maggior ragione al Sud dove siamo in sofferenza, ma anche alla previdenza complementare e allo sviluppo che può creare nuovo lavoro. Riteniamo anche che, tra le rivendicazioni in materia previdenziale, sia arrivato il tempo di sanare la perequazione pensionistica attesa da anni dai pensionati che in questo lungo periodo di crisi sono stati l’unico e vero ammortizzatore sociale delle famiglie”. “Bloccare legame tra pensioni e aspettativa di vita – spiega Domenico Proietti, Segretario nazionale della UIL – misura estremamente crudele nei confronti di tanti lavoratori, migliorare le pensioni dei giovani, eliminare le disparità di genere che penalizzano le donne, rilanciare la previdenza complementare e rivalutare le pensioni in essere: questi sono i punti fondamentali e concreti della nostra proposta, che riteniamo di estremo buonsenso oltre che economicamente sostenibili, e su questi temi il governo deve dare risposte precise. Le risorse, infatti, ci sono. Basta avere la volontà politica di destinarle ai lavoratori e alle lavoratrici”.
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