Fumarola, Melissano, Calienno: la Regione adotti i provvedimenti per la funzionalità e per il personale.
“In Puglia siamo all’anno zero, con un numero così ridotto di personale i Centri per l’Impiego non possono assicurare gli ulteriori servizi previsti dal Ministero del Lavoro come l’istruzione delle pratiche del Reddito di dignità”. Così Daniela Fumarola, Segretaria generale della Cisl Puglia, sull’annosa vicenda degli ex uffici di collocamento che “ad oggi non riescono a svolgere le tradizionali funzioni di incontro domanda-offerta di lavoro proprio a causa di un organico ridotto all’osso a fronte di code infinite di cittadini di tutte le età che ogni mattina affollano i 47 CpI pugliesi. È necessaria una organizzazione del lavoro operativa che dia certezza sia all’avvio all’occupazione, che riguarda il collocamento obbligatorio, sia la garanzia dei servizi richiesti dai cittadini”. I numeri del personale dei CpI tradiscono, invece, una pianta organica sottodimensionata: al momento dovrebbero essere circa 800 le unità previste mentre ce ne sono solo 391. Invece sui 280 operatori della formazione, che assicurano servizi di politiche attive nei CpI da quasi 17 anni, pende la mannaia del rinnovo dei contratti e dei pagamenti degli stipendi fermi a luglio. Una situazione alla quale va trovata soluzione e che sarà affrontata durante gli incontri dei sindacati con l’Assessore al Lavoro e Formazione, Sebastiano Leo, del 18 ottobre (per i formatori) e del 22 ottobre per l’operatività dei CpI. “L’attendismo è finito – osserva Roberto Calienno – Segretario generale della Cisl Scuola regionale – ci auguriamo che il 18 ottobre si definisca con la Regione Puglia la situazione di impasse dei 280 formatori pronti a dare continuità dei servizi. Ci aspettiamo che l’Assessore Leo si presenti con una proposta seria e praticabile che consenta ai lavoratori di operare serenamente privi della preoccupazione del contratto e delle retribuzioni senza ulteriori rinvii. L’indecisione non può avere più spazi”. “Dopo la riunione al Ministero di qualche giorno fa – aggiunge Giuseppe Melissano, Segretario generale della Cisl Funzione Pubblica pugliese – le Regioni hanno segnalato una serie di priorità indispensabili per il funzionamento dei CpI ricevendo rassicurazioni dal Governo che, a nostro avviso, ci riportano al punto di partenza: organici sottostimati, attrezzature obsolete e promesse di interventi futuri”. Al contrario, secondo Calienno e Melissano, sarebbe “necessario migliorare le condizioni lavorative del personale esistente, dare continuità e certezze, dal 1 gennaio 2019, ai 280 formatori e prevedere forme di assunzione, anche a tempo determinato, per incrementare le unità all’interno dei CpI. Dopodiché la Regione Puglia dovrà investire risorse per il materiale tecnologico puntando a mettere in rete tutti i CpI regionali e programmare nuove funzioni per gli ex uffici di collocamento attraverso l’offerta di lavoro direttamente con le imprese, cosa che al momento non accade. Sarebbe auspicabile – concludono – che l’Agenzia Regionale per le Politiche Attive del Lavoro il prossimo 25 ottobre, al termine del mandato commissariale, punti a dare gestione e funzionalità autonoma ai CpI: su questo punto sollecitiamo la Regione Puglia ad adottare tutti i provvedimenti necessari al funzionamento delle strutture con proprie risorse in attesa che gli ambiti proposti dal Governo abbiano garanzie definitive”.
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