Fumarola, in Puglia metteremo a frutto la grande capillarità territoriale della rete umana della Cisl
”In tutte le regioni sono in corso le Conferenze organizzative, e dal 9 all’11 luglio faremo l’Assemblea nazionale, nelle quali stiamo ribadendo che al centro va rappresentata la tanta marginalità sociale, soprattutto del lavoro, che abbiamo nel Paese: lavoro spesso sottopagato, non contrattualizzato, in modo particolare per i giovani”. Lo ha detto stamane a Bari la Segretaria generale Annamaria Furlan, nel corso della Conferenza Organizzativa della Cisl Puglia, dal titolo ‘le marginalità oltre il lavoro’ alla presenza della Segretaria generale regionale, Daniela Fumarola, del Segretario regionale, Salvatore Castrignanò, che ha relazionato sulle proposte della Cisl Puglia, e di circa 300 delegati. “Inoltre – ha aggiunto Furlan – le marginalità sono presenti nelle periferie delle nostre città in modo particolare, dove spesso non ci sono nemmeno i servizi dello Stato, non c’è la figura dello Stato. Qui la Cisl deve essere presente, per sostenere le persone, i loro percorsi, le loro possibilità. Credo che questo oggi sia fondamentale. Non si riesce a essere un grande sindacato confederale se non si parte dai più disagiati, questo sia nel lavoro e sia ovviamente nella vita sociale delle persone”. La Conferenza Organizzativa pugliese, oltretutto, arriva a poche ore dalla grande manifestazione nazionale di Cgil Cisl Uil a Reggio Calabria per riaffermare che senza un’idea di sviluppo per le regioni del Sud non ci sarà nemmeno una crescita per il Paese e quindi nemmeno un ruolo dell’Italia all’interno dell’Europa. “La nostra voce, oggi alla Conferenza Organizzativa e domani a Reggio Calabria – Daniela Fumarola nel suo intervento – è quella degli uomini e delle donne della Puglia che non si arrendono all’idea e al tentativo di chi vuole allargare le distanze tra nord e sud del Paese, di chi ci descrive piagnoni e perennemente in attesa, di un Mezzogiorno che non può e non vuole vivere di reddito di cittadinanza, perché soffoca la dignità del lavoro, del mondo che produce, ed appare una ammissione di colpa di chi ci governa, rispetto al fallimento delle politiche per l’occupazione che a partire dal reddito di dignità, non stanno producendo i risultati attesi. Nella nostra regione – ha aggiunto – è indispensabile una risposta ’di sistema’. Desiderio non facile a realizzarsi, in un contesto economico poco favorevole e in un clima politico conflittuale, anticoesivo e divisivo. È una necessità per le molteplici marginalità che abitano le nostre campagne, le nostre città, le nostre aree interne. E che noi, oggi, vogliamo avvicinare di più e meglio, attraverso un’operazione che metta a frutto la grande capillarità della grande rete umana della Cisl e la vocazione personalistica del nostro agire quotidiano”.
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