Emerge coraggio, competenza, solidarietà e voglia di farcela
[Cisl Puglia]
Sono settimane dure e intense per tutti, in particolare per chi a vario titolo è impegnato nella guerra al coronavirus. Settimane difficili, che hanno fatto emergere coraggio e competenza, solidarietà e voglia di farcela. Energie vitali e valori insopprimibili di un popolo che nei momenti di crisi sa sempre ritrovarsi unito.
Questo comune senso di appartenenza si incarna oggi più che mai nei lavoratori e nelle lavoratrici impegnati in ogni luogo, in ogni comparto pubblico e privato. Penso ai medici, agli infermieri, al personale che ogni giorno garantisce cure e assistenza ai più fragili, rischiando la propria salute per tutelare la nostra. Penso alle donne e agli uomini della ricerca, che silenziosamente e senza grandi mezzi cercano una soluzione per farci avanzare in questa difficile trincea. Penso, ancora, agli sforzi e alle avversità che affrontano quotidianamente le nostre forze dell’ordine e i nostri vigili del fuoco. Accanto a loro, ci sono lavoratrici e lavoratori di tutti i settori produttivi che continuano a garantirci prodotti alimentari, strumenti, servizi, macchinari, tanto altro.
A tutti va la gratitudine mia personale e della Cisl Puglia.
In queste ultime settimane la Cisl ha continuato a fare la sua parte. Le nostre sedi restano aperte, operative, pronte all’ascolto, pur nelle modalità previste dalle nuove disposizioni pubbliche. Il presidio della Cisl resta solido nei luoghi di lavoro e sui territori, nelle strutture Confederali e nelle Federazioni di categoria, nei servizi e nel sostegno alla persona.
Siamo in prima linea grazie agli sforzi e all’abnegazione di tanti delegati, capi lega, Rls, operatori, militanti che sanno quanto sia insostituibile il ruolo del sindacato in questo delicato momento.
A tutti voi, ad ognuno di voi, va il mio più profondo ringraziamento. Senza di voi, senza il vostro prezioso contributo, le persone sarebbero più sole. Senza di voi coesione, sviluppo e rappresentanza dei lavoratori e dei pensionati sarebbero impossibili.
Sarebbe semplice, in questo momento, recriminare alle istituzioni regionali e nazionali la scarsa attenzione rispetto alle tante urgenze rilevate in questi anni dalla Cisl. Sarebbe facile ricordare il mancato avvio del turnover nella sanità, il ritardo nell’apertura dei cantieri, il tempo perso sulle politiche di tutela attiva e passiva dei lavoratori, come pure sull’attuazione della normativa sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.
Nodi che dovranno essere sciolti, tutti, in un nuovo patto chiamato a rispondere ai ritardi strutturali evidenziati da questa grande tragedia nazionale. Il primo e forse più importante: l’incapacità da parte dei decisori pubblici di costruire il futuro insieme alle Parti sociali.
Questo è il momento in Puglia come in tutto il Paese, di lavorare insieme, alle riforme, dando affidamento al protagonismo del fronte sociale. Fronte che in queste difficili settimane ha dato ennesima prova di responsabilità e unità, come già è stato negli anni bui del terrorismo e nelle altre fasi di grave crisi del secolo scorso.
Proposta, coesione e responsabilità sono gli assi su cui si regge la sottoscrizione del recente Protocollo di regolamentazione per combattere la diffusione del Covid19 nei luoghi di lavoro. Documento che impone il rallentamento o la sospensione della produzione nei siti produttivi che non rispettino tutte le stringenti regole di sicurezza previste. Il Protocollo ora andrà applicato in ogni sito produttivo per garantire a tutti i lavoratori condizioni adeguate.
Altro pilastro fondamentale dell’azione Cisl è quello volto al contenimento di un contagio economico, che non risparmia nessuna filiera produttiva e nessun territorio, a cominciare dalla Puglia.
Abbiamo lottato per avere garantite, in questa prima fase, alcune fondamentali protezioni sociali, a cominciare dalle assunzioni nella sanità, dal potenziamento degli ammortizzatori ordinari e in deroga, dal sostegno ai lavoratori stagionali, alle famiglie e alle imprese travolte dai pesanti effetti recessivi del contagio. Nessuno dovrà essere lasciato solo. Il decreto di ieri offre alcune prime risposte. Ma la via è ancora lunga, e noi non molleremo.
Una certezza però c’è. Ed è che l’unico cammino possibile, il sentiero più giusto, è quello che ci vede procedere insieme, valorizzando i corpi intermedi, guardando al cuore dei problemi con visioni e competenze condivise.
A noi, tutti noi, tocca continuare a mantenere alta l’attenzione perché nessuno resti indietro. A noi tocca presidiare i luoghi di lavoro e i territori rispettando tutte le nuove regole nazionali e regionali di comportamento. A noi toccherà uscire da questa inedita fase di “economia dell’emergenza” contribuendo con tutte le nostre forze alla rinascita economica e sociale del nostro Paese.
Ci riusciremo e saremo più forti di prima.
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