(ANSA) – ROMA, 19 MAR – I lavoratori pubblici “non possono
essere sacrificarti, come oggi avviene, in nome dell’emergenza”. Così il segretario generale della Cisl Fp, Maurizio Petriccioli, che prosegue: “Sosteniamo l’azione delle confederazioni affinché, nelle prossime ore, si propongano due specifici protocolli al ministro della Salute, Roberto Speranza, e al ministro della P.a, Fabiana Dadone. L’obiettivo – spiega il sindacalista – è di coniugare una più efficace lotta al coronavirus ma anche di tutelare la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori pubblici”.
“Dalle nostre prime stime, direi che negli enti centralizzati il personale che sta svolgendo mansioni in smart working si attesta sopra il 60%, con punte dell’80-90% in alcuni enti, anche se questo non è un dato omogeneo”, dice. “Sono, infatti, ancora numerosi – rileva – i servizi pubblici e sussidiari che richiedono la presenza fisica dei dipendenti: si pensi, solo per fare alcuni esempi, ai doganali, agli agenti di polizia locale, a chi opera nei patronati e a chi eroga servizi di natura previdenziale e fiscale”. Per Petriccioli “questa situazione, sebbene rientri nella logica di dare continuità all’azione amministrativa in un momento complicato della vita del Paese, rischia di inficiare l’immenso sforzo delle lavoratrici, dei lavoratori e dei professionisti sanitari tutti”. (ANSA).
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