Fumarola, attendiamo risposte in ossequio alla partecipazione tanto evocata e poco praticata
[Cisl Puglia]
Il Comitato Esecutivo della Cisl Puglia (il parlamentino dei Segretari territoriali e di categoria della Cisl regionale) alla fine dei lavori ha lanciato un appello al Presidente Emiliano e ai gruppi consiliari del Consiglio regionale.
“L’emergenza sanitaria determinatasi dal Covid19, ha messo in evidenza l’impegno straordinario di tutti i lavoratori e lavoratrici, a vario titolo impegnati nel sistema sanitario (operatori sanitari) e la fragilità dell’offerta di salute che ha colpito pesantemente, in termini di vite umane, la popolazione anziana e più esposta.
È urgente e non più rinviabile dotare di protezioni e tamponi Medici, Infermieri e tutto il personale sanitario e non. I Lavoratori della sanità, anche in Puglia, stanno pagando un tributo molto alto. Diciamo basta, bisogna intervenire. Devono essere correttamente informati e dotati di sufficienti ed adeguati dispositivi di protezione individuale: mascherine, guanti, camici monouso, visiere di protezione. Materiale, davvero sufficiente a soddisfare le esigenze di protezione di tutto il personale, di quello della rete ospedaliera, degli operatori impegnati nelle RSA, come dei Medici di Base e di quelli chiamati ad operare nelle USCA sul territorio, casa per casa ad aiutare chi sta in quarantena o chi è colpito dal Covid.
Il modello ospedalocentrico, non è più sufficiente per far fronte alla pandemia, i casi positivi vanno ricercati ed identificati sul territorio.
Ospedali, che loro malgrado, sono diventati veicolo per la diffusione dell’infezione tra medici, infermieri e pazienti. È stato un errore e in taluni casi rischia di continuare ad esserlo l’assenza di percorsi diagnostici ed assistenziali dedicati esclusivamente al coronavirus. Inoltre, va chiarito che nessuna epidemia si “controlla” negli ospedali e sul territorio dove va espletata l’identificazione dei casi con test affidabili ma anche con rapidi kit di screening due volte a settimana agli operatori sanitari ed a tutto il personale impegnato nei servizi ospedalieri anche quello dei servizi in appalto affidati a terzi, alle forze di polizia impiegate nel controllo del territorio, agli operatori della Polizia Penitenziaria” e la sorveglianza con la tracciabilità dei contatti, il monitoraggio e l’isolamento. Cosa realizzata nelle buone pratiche di medicina territoriale in giro per il Paese.
È necessario bloccare il contagio tra gli operatori sanitari operanti nel pubblico e nel privato – inclusi i medici di medicina generale e operatori di case di riposo o RSA, centri diurni – che mostrano sintomi di infezione da Covid-19 (anche lieve e in assenza di febbre) o che sono stati in contatto con casi sospetti o confermati; occorre eseguire loro test di screening a risposta rapida in maniera sistematica.
È opportuno che il personale risultato negativo continui a lavorare in ospedale, ambulatori o strutture di assistenza domiciliare e a lungo termine per le persone anziane e pazienti critici. I test a risposta rapida, validati presso il ministero della Salute Italiano dovranno essere confermati eseguendo tamponi rinofaringei con analisi Pcr in doppio controllo settimanale. In seconda ipotesi, si facciano a tutti tamponi molecolari, dotando, i Laboratori Clinici deputati, di attrezzature in grado di quintuplicare le loro potenzialità di processo, che come dimostrato scientificamente riescono ad effettuare in 15 minuti ciò che oggi si riesce a fare in due/tre ore.
Soltanto così si potrà avviare una fase controllata dell’attuale andamento epidemico.
Occorre rafforzare la prima linea. Non bastano le 780 assunzioni fatte nel mese scorso, che coprono appena le carenze che precedevano l’emergenza.
Serve reclutare subito nuovi Medici, Infermieri, OSS, sia per l’esplosione del numero dei pazienti affetti da Covid19 ricoverati, che per sostituire i tanti operatori che si sono infettati lavorando ed alleviare quanti ormai sono allo stremo.
Chiediamo con forza che agli operatori sanitari venga dato un riconoscimento tangibile di premialità per il grande sacrifico che stanno compiendo. Un segnale concreto che in altre Regioni quali Toscana e Emilia Romagna, è già stato concordato con le Parti sociali.
La Regione Puglia, il suo Presidente non possono esimersi dal farlo. I sacrifici, la generosità di migliaia di uomini e donne del lavoro, tra i quali c’è un crescente numero di contagiati fra Medici, Infermieri, Volontari del 118, OSS, l’attenzione alla sicurezza, meritano rispetto, e gratitudine.
Servono, inoltre, interventi urgenti mirati ad alleviare la disperata e drammatica situazione che stanno vivendo le nostre RSA, RSSA e Case di Riposo, che rischiano, purtroppo, come sta accadendo di aumentare il numero di contagi e l’intollerabile numero di decessi tra gli anziani ospiti.
Occorre che venga istituita immediatamente una task-force di Operatori Sanitari che possa intervenire nelle situazioni di emergenza, la quale nei contesti più compromessi, sia in grado di assumere direttamente la gestione delle RSA e Case di Riposo, con la capacità di individuare i contagiati, gli asintomatici ed i negativi effettuando tamponi a tutti gli utenti e operatori. Per questo vanno coinvolti i Sindaci dei Comuni ove sono ubicate le strutture, oltre che le ASL locali, i Prefetti e la Protezione Civile; vanno messi in sicurezza i responsabili sanitari e organizzativi, gli operatori sanitari, socio sanitari e assistenziali che lavorano nelle RSA; bisogna fare in modo che venga assicurato ai familiari degli ospiti un servizio telefonico costante di segretariato sociale attraverso cui fornire informazioni chiare, adeguate, riguardanti la salute del proprio familiare e soprattutto gli eventuali cambiamenti dello stato di salute o l’eventuale trasferimento in Ospedale, in modo che la famiglia possa partecipare consapevolmente alle scelte da intraprendere.
La Cisl Puglia, con tutte le sue categorie, attende fiduciosa risposte concrete per lavoratori, pensionati, cittadini e un coinvolgimento attivo e costante rispetto alle decisioni che la Regione Puglia intenderà assumere, in ossequio di quella partecipazione troppe volte evocata e poco praticata con i sindacati confederali e di categoria, al solo fine di esercitare corresponsabilità”.
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