“Un incontro urgente sul rinnovo del contratto della Sanità Privata e delle Rsa”. A chiederlo al ministro della Salute, Roberto Speranza, e al presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, sono i segretari generali di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli e Michelangelo Librandi, nel ricordare lo sciopero già proclamato per il prossimo 18 giugno per la Sanità privata e le Rsa in ragione del rinnovo di entrambi i contratti.
“Abbiamo assistito in questi mesi – scrivono i tre dirigenti sindacali in una lettera – ad un contributo importante dato dai lavoratori della sanità tutta, compresi quelli del sistema accreditato. Alle imprese sono arrivate ulteriori risorse e compensazioni per il Covid-19, per i lavoratori a livello regionale stiamo sottoscrivendo accordi con le Regioni con l’obbiettivo di individuare interventi e risorse finalizzate a remunerare le particolari condizioni dei lavoratori della sanità impegnati nell’emergenza Covid-19, compresi quelli del settore privato”.
In merito al confronto sul rinnovo, Sorrentino, Petriccioli e Librandi fanno sapere: “La rottura definitiva si è perpetuata nelle scorse ore a seguito di dichiarazione delle nostre controparti, Aris ed Aiop, che ancora una volta mettono in discussione la sostenibilità del rinnovo contrattuale, dopo aver sottoscritto un verbale presso il ministero con le Regioni e il Governo, dopo aver raggiunto un accordo con i nostri sindacati sulle tabelle economiche, dopo aver avuto ulteriori conferme dell’impegno massimo delle Regioni a risolvere anche nei territori dove gli accordi sulla renumerazione delle prestazioni erano in ritardo, oggi si utilizza la pandemia per chiedere ulteriori risorse, che comunque sono arrivate sia dal Dl Cura Italia che dal Dl Rilancio”.
Ragioni per le quali, osservano: “Comprenderete che la misura è colma, da 14 anni i lavoratori della sanità privata e da 8 quelli delle Rsa non vedono alcun aumento a fronte di profitti delle imprese che continuano a crescere grazie al contributo pubblico. È una vergogna. Caro Ministro, Caro Presidente, vi siete sempre dimostrati attenti nel vostro esercizio della funzione istituzionale alle ragioni del lavoro, della giustizia sociale e della necessità che la relazione tra pubblico e privato fosse equilibrata e a garanzia dei diritti dei cittadini. Ora vi chiediamo di adoperarvi per i lavoratori che garantiscono quei servizi e che meritano di vedersi rinnovato il contratto. Non possiamo più giudicare affidabili soggetti datoriali che nel corso di questi mesi hanno disatteso ogni impegno, non solo qulli convenuti ai tavoli negoziali, ma anche quelli contratti ai tavoli istituzionali”.
“In molte Regioni si sta procedendo alla risoluzione degli accreditamenti, tema che vi riproponiamo come cruciale nell’ambito della discussione del Patto della Salute. I datori di lavoro si definiscono, impropriamente, la componente di diritto privato del sistema sanitario nazionale, volendo far riferimento ai rapporti che intercorrono tra le loro aziende e gli enti pubblici. Ebbene questi rapporti sono regolati da vincoli non solo regolativi, normativi ma anche etici e queste imprese li violano non riconoscendo la giusta ed equa retribuzione ai lavoratori grazie ai quali fanno profitto utilizzando risorse del sistema pubblico. Siamo certi che difronte a questa ingiustizia le istituzioni si adopereranno per ripristinare una corretta modalità di relazione non solo tra le parti negoziali ma nel riaffermare il principio che i soggetti che operano in convenzione, accreditamento o concessione con il sistema pubblico devono operare nel rispetto dei diritti del lavoro oltre che delle norme che regolano il rapporto tra soggetti pubblici e privati”, concludono Sorrentino, Petriccioli e Librandi nel chiedere a Speranza e Bonaccini un incontro urgente.
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