“Occorre una Pubblica Amministrazione moderna, che garantisca i servizi attesi da cittadini e imprese e dia risposte ai lavoratori. Sanità pubblica e privata: stesso lavoro, stessi diritti, stesso salario. Abbiamo chiesto al governo regionale l’applicazione del contratto unico nella sanità pugliese “
Aldo Gemma è stato confermato alla guida della Cisl Funzione Pubblica Puglia per i prossimi 4 anni. Ad affiancarlo in segreteria Giovanni Stellacci e Tina De Luca. L’elezione al termine del 6° Congresso regionale svoltosi a Bari dal titolo “LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE PER IL BENE COMUNE. Il suo vettore, il lavoratore pubblico”.
Una intensa giornata caratterizzata da temi importantissimi e questioni incandescenti, in questo particolare periodo. I presenti si sono confrontati sui principali temi del lavoro, della sicurezza, della salute, degli organici, degli investimenti, dando vita ad un intenso dibattito che ha visto protagonisti esponenti sindacali e lavoratori di tutti i settori del comparto funzioni centrali – dalla sanità pubblica e privata, al terzo settore, dagli enti locali al comparto centralizzate. Sono state esposte problematiche ed esigenze ma soprattutto sono state proposte possibili soluzioni e rimedi, tutto all’insegna dell’impegno e della partecipazione costruttiva.
Ad aprire i lavori la relazione di Aldo Gemma Segretario Generale CISL FP Puglia. A seguire l’intervento di Antonio Castellucci Segretario generale USR CISL Puglia e Franco Berardi Segretario CISL FP Nazionale. Nel corso del Congresso è intervenuto in video conferenza anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano.
Nel suo intenso intervento il segretario generale Gemma ha sottolineato che occorre “Mettere le gambe alle idee, attraverso il confronto, perché possano diventare esecutive e combattere il ‘germe’ dell’indifferenza della cittadinanza, acuito dalla pandemia; lavorare ad un nuovo paradigma della PA, capace di creare istituzioni stabili e prevedibili e al contempo sufficientemente flessibili per rispondere alle numerose sfide sociali, aperte al dialogo con i cittadini e capaci di introdurre soluzioni politiche nuove e fornire servizi migliori. Per raggiungerlo: investimento in strutture, capitale umano, sistemi e strumenti del settore pubblico orientati a conseguire una maggiore efficienza dei processi organizzativi e una gestione più moderna, nonché a motivare e qualificare i dipendenti pubblici. L’innovazione tecnologica e lo sviluppo del lavoro agile e del lavoro da remoto, in tal senso, possono contribuire ad unire gli obiettivi della transizione digitale con quelli della transizione ecologica, per una Pubblica Amministrazione maggiormente orientata alla cultura del servizio e più̀ flessibile nella capacità di corrispondere alla domanda di servizi proveniente da cittadini ed imprese.”
La crisi innescata dalla Pandemia, è emerso dall’intervento di Aldo Gemma, ha reso evidente ai cittadini, l’utilità e il valore di un sistema sanitario nazionale universale ed un bisogno di sicurezza, anche economica e sociale che richieda un ruolo più forte dello Stato e delle sue istituzioni, a cominciare dalla gestione delle risorse messe in campo dal Recovery Fund.
“È fondamentale, – ha sottolineato il Segretario Generale – poter contare su una pubblica amministrazione che ruoti attorno alla domanda di innovazione sociale e economica mutui dal settore privato la capacità di rispondere alle sollecitazioni che provengono dall’ambiente esterno con progetti orientati al risultato che non possono prescindere dallo strumento contrattuale collettivo. Tutti hanno riconosciuto al nostro personale sanitario il ruolo determinante nell’affrontare la pandemia. Il compito del sindacato oggi è, dunque, quello di costruire un Paese dove non occorrono eroi che rischiano la vita, ma un sistema sanitario che sappia reggere anche condizioni non prevedibili. È necessario allora lavorare al reintegro dei posti letto persi nei nostri ospedali, frutto di un selvaggio taglio di terapie intensive, della sanità sul territorio, dei posti di lavoro di tutto il personale sanitario. La pandemia ha portato a galla tutti gli errori compiuti nel corso degli ultimi venti anni, da una politica attenta ad altro rispetto alla tutela della salute pubblica, evidenziando una lenta, subdola volontà a distruggere il pubblico a favore del privato, senza pensare ad un’azione sinergica avente l’obiettivo di favorire buona salute invece che acuire le differenze favorendo un clima di competizione che tutto può produrre tranne che quello per il quale sono stati pensati. Si rende necessario, in questo senso, un socio-sanitario-assistenziale territoriale che funzioni davvero con gli adeguati supporti alla famiglia, soprattutto nella considerazione dell’aumento dell’età media che stride con la sempre più evidente denatalità frutto di una civiltà pregna di egoismo.”
La società italiana è oggi più consapevole dell’importanza di un Servizio sanitario nazionale, pubblico, efficace ed efficiente sia sul versante ospedaliero che su quello territoriale (di prossimità), capace di garantire i fondamentali principi di universalità, uguaglianza e equità. Reti di prossimità, Telemedicina, assistenza territoriale, quindi, per potenziare la connessione tra ospedale e territorio di concerto agli interventi su innovazione, ricerca e digitalizzazione, aggiornamento tecnologico, reingegnerizzazione delle infrastrutture e l’investimento nella ricerca biomedica.
“Anche il personale che opera nel comparto della sanità privata – ha concluso Gemma – è stato pesantemente coinvolto dai tagli operati dalle norme negli ultimi 12 anni. Solo nel 2020, dopo una trattativa durata oltre 3 anni, una mobilitazione senza precedenti in tutte le Regioni, culminata con uno sciopero proclamato dopo la sottoscrizione della pre-intesa, abbiamo proceduto al rinnovo del contratto nazionale di lavoro scaduto da 14 anni. Il CCNL della sanità privata è stato chiuso con l’obiettivo di dare corpo al principio che ci ha guidato in tutta la vertenza: “stesso lavoro, stessi diritti, stesso salario”, con questo mantra che come CISL, insieme a Antonio Castellucci, abbiamo chiesto l’applicazione del contratto unico nella sanità pugliese al Governo della Regione Puglia. Il 21 dicembre scorso è stata sottoscritta presso l’ARAN la pre-intesa per il rinnovo del CCNL del Comparto Funzioni Centrali 2019/21, che interessa circa 250.000 lavoratori dei Ministeri, Agenzie Fiscali e Enti Pubblici non Economici, Cnel, Enac, Agid, tramutata il 5 gennaio 2022 nella sottoscrizione dell’ipotesi di CCNL. La sottoscrizione dell’ipotesi arriva al termine di un lungo e complesso negoziato avviato all’indomani della firma del Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale con il quale sono state costruite le premesse con cui è stato possibile l’avvio delle trattative in tutti i comparti. L’accordo raggiunto è per noi un risultato molto importante perché contiene aspetti innovativi che, a partire dall’auspicata revisione dell’ordinamento professionale, consentiranno di avviare la costruzione di una Pubblica Amministrazione moderna, rapida, smart in grado di garantire i servizi attesi da cittadini e imprese e dare risposte alle giuste aspettative dei lavoratori. Con la stipula definitiva e l’entrata in vigore del nuovo CCNL, auspicabilmente entro fine febbraio ed applicazione dal mese successivo, tra gli aspetti più̀ significativi dell’ipotesi: adeguamento dello stipendio tabellare, conferma dell’elemento perequativo e il conglobamento, nello stipendio tabellare, di una quota parte dell’indennità̀ di amministrazione già̀ in godimento; riordino dell’ordinamento professionale con la previsione di una quarta area per elevate professionalità̀ in possesso di laurea magistrale oltre, di norma, a esperienza pluriennale in funzioni specialistiche o di responsabilità̀.”
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