Ancora una volta siamo costretti a denunciare una organizzazione aziendale sempre più disastrosa e allo stesso tempo l’inerzia della ASL BR che resta silenziosa e incurante senza alcuna considerazione della dignità della persona.
In data 07 gennaio u.s. – chiosano i Segretari – abbiamo dichiarato lo stato di agitazione dei lavoratori del Comparto a causa di una lunga serie di problematiche e chiedevamo l’attivazione delle procedure di raffreddamento della vertenza direttamente in sede aziendale, così come previsto dalla Legge. Ebbene la ASL BR, invitata a darci riscontro nei 5 giorni a seguire, ha deciso di rimanere sorda alla richiesta.
Già di per sè questo sarebbe sufficientemente grave, anche perché si tratta dell’ennesimo caso di menefreghismo nei confronti delle Parti Sociali e delle persone da loro rappresentate, ma lo è ancora di più perché stavolta è una questione che riguarda la vita di molti lavoratori da una parte e tanti utenti bisognosi dall’altra.
Condizioni di lavoro inaccettabili, gravi carenze di personale, tempi di attesa fuori controllo, innumerevoli contagi tra operatori, normative disattese sulle misure di prevenzione anti COVID 19, sono solo alcuni dei problemi mai risolti. In tutto questo, il Direttore Generale Pasqualone, sempre molto loquace sulla stampa, si rifiuta di rispondere alle richieste avanzate dalle Segreterie Confederali.
Alla luce di questa situazione e dell’impossibilità di svolgere le nostre funzioni istituzionali, ci vediamo quindi costretti a rivolgerci al Prefetto per veder ristabilito non solo un diritto sindacale, ma quello che dovrebbe essere un dovere minimo di ogni amministrazione pubblica: il bene comune.
FP CGIL Pancrazio Tedesco
CISL FP Giuseppe Lacorte
UIL FPL Gianluca Facecchia
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