Tante, troppe le criticità legate al trasferimento presso il Pronto Soccorso del DEA
del ‘Vito Fazzi’ di Lecce. E così la Cisl Fp – Coordinamento Sanità ha scritto
una nota per segnalarle al Direttore Generale dell’Asl di Lecce, al Direttore
Sanitario, allo Spesal, al Nucleo Carabinieri NAS, al Direttore Medico P.O. Fazzi,
al Prefetto di Lecce, al Garante per la Tutela della Privacy, al Capo Dipartimento
Salute e Benessere Animale della Regione Puglia.
È del tutto evidente che l’attuale planimetria e l’organizzazione degli
ambienti del Pronto Soccorso presso il DEA siano del tutto inadeguate.
L’improvvisazione regna sovrana nei percorsi dedicati, dal momento che l’unico
tramite di collegamento tra il plesso centrale del Vito Fazzi e il P.S. DEA presso la
nuova struttura è un corridoio da dove transita di tutto, in un senso e nell’altro di
marcia. Più che un corridoio ospedaliero sembra essere nella via centrale di un
mercato rionale. Già, perché proprio da quello stesso corridoio di collegamento
transitano gli utenti/pazienti, oltre a vitto, strumentari e personale, il tutto
moltiplicato per centinaia di persone nello stesso momento che unitamente e
promiscuamente convergono in un imbuto naturale, vista l’ubicazione, che sarebbe
l’Accettazione interna al DEA per lo smistamento dei vari codici di urgenza.
Funzione Pubblica:
Ministeri – Agenzie Fiscali – Sanità Pubblica – Sanità
Privata – Enti Pubblici non Economici – Autonomie
Locali
Infatti, con l’ubicazione del Triage posizionato presso l’ingresso del Pronto
Soccorso Dea si è riscontrato un costante ed inevitabile transito di medici
consulenti che afferiscono presso altri reparti, trasporti di pazienti da altre unità
operative, trasporto dei carrelli del vitto e biancheria, trasporto di pazienti anche
barellati dimessi da altre unità operative, visitatori dei pazienti degenti ecc….
Tale movimentazione di pazienti, personale sanitario ed utenti esterni e
interni, senza nessun filtro all’ingresso che, converge simultaneamente presso il
Front Office dell’accettazione, causa frastuono tale da arrecare grave disagio agli
operatori e agli utenti afferenti, che sono costretti ad urlare – proprio come avviene
in un mercato – per interfacciarsi con gli infermieri di triage facendo venir meno
ogni qualsivoglia tutela della privacy.
I disagi sarebbero anche dovuti alla presenza delle porte scorrevoli apribili
dall’esterno e dall’interno senza alcuna possibilità di controllo da parte degli
operatori. Va detto che le criticità crescono a livello esponenziale a causa
dell’aumento degli accessi, vista la centralizzazione di pazienti con problematiche
croniche, difficilmente dismissibili per mancanza di posti letto o per carenza di un
numero adeguato di posti letto in reparti di lungodegenza e che dovrebbero, invece,
essere gestiti in altre strutture del territorio associato alle dismissioni.
«Tali criticità di degenza – affermano Fabio Orsini, Segreteario generale
Cisl Fp Lecce e Antonio Piccinno, Coordinatore Provinciale Sanità Cisl Fp –
non possono essere gestite dalla struttura del DEA visto il bacino di utenza di una
struttura di 2° livello, tantomeno non possono essere gestite adeguatamente presso
lo stesso Dea con l’organico al momento presente, considerando anche la gestione
di un pronto soccorso Covid presso il Plesso Centrale e la gestione dei pazienti
Covid in attesa di collocamento».
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