Attiveremo un percorso di mobilitazione che si concluderà con una manifestazione generale
Sono passati quasi sei mesi dalla sua approvazione. Siamo di fronte ad una situazione difficile, sono pochi gli Ambiti che hanno avviato i tavoli di concertazione ed approvati i Piani Sociali di Zona; in molti casi il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali e del partenariato socio-economico è stato completamente disatteso, in barba alla sbandierata “programmazione partecipata. La conseguenza di una tale colpevole inerzia, disattenzione politica e tecnica che si registra, sta portando anche nell’area delle politiche sociali ad un arretramento sul piano dell’equità nell’accesso alle prestazioni, con un diffuso malessere tra le fasce più fragili della popolazione pugliese. E allora di fronte alle proteste per i gravi ritardi che si stanno registrando, cosa fa la Regione? Gioca allo scarica barile. Come è accaduto, per esempio, nel caso dell’erogazione degli assegni di cura necessari per l’assistenza ai disabili, bloccati da Luglio 2017. Lo scorso 15 Marzo, in un faccia a faccia concitato con disabili, ammalati di Sla, loro familiari e membri di associazioni di volontariato che si occupano dell’assistenza completa dei malati gravi, che protestavano a Bari sotto la Regione, il Governatore e Assessore alla Sanità, Michele Emiliano ha spiegato che la situazione dei ritardi “è stata subita anche dalla Regione” perché dovuta “alla burocrazia che ha deciso di gestire in questo modo un percorso che ha visto prima la prematura scomparsa dell’Assessore al Welfare, e poi la dirigente del settore candidarsi alle elezioni con due mesi spesi per la campagna elettorale”. E’ arrivata l’ora, Presidente, di fare sul serio, diversamente si rischia di aumentare le fragilità sociali indebolendo la coesione. Lo scorso 2 febbraio abbiamo chiesto al nuovo Assessore al Welfare, Ruggeri, di incontrarci per discutere del ruolo di coordinamento che la Regione Puglia dovrebbe esercitare sulle Politiche Sociali; un ruolo che non ha in questi anni funzionato e non sta funzionando nel rapporto con gli Ambiti Territoriali. In Puglia abbiamo avuto ed abbiamo 45 modelli diversi di intervento, con diversificati e non omogenei livelli di prestazioni sociali, esattamente quanti sono gli Ambiti. Il confronto è fermo da 6 mesi. Altro che scuse, tutto langue e la partecipazione si sta dimostrando sempre più una finzione, una sorta di richiamo per le allodole. Negli ultimi mesi sono stati numerosi gli episodi di criticità, inefficienze, inadeguatezza delle risposte: ogni Ambito socio-territoriale è caratterizzato dalle sue specificità e dalle proprie problematiche strutturali ma il comune denominatore è che a pagare lo scotto sono sempre i cittadini, e in particolare le fasce più deboli. E mentre tutto questo avviene cosa fa la Regione? Perche gli Ambiti inadempienti che non hanno, come previsto, entro 60 giorni dall’avvenuta approvazione del IV PRPS, elaborato la proposta di Piano Sociale di Zona 2018-2020, non sono stati commissariati o quanto meno diffidati? Per queste ragioni CGIL CISL UIL sollecitano con forza la Regione a convocare quanto prima la Cabina di Regia per verificare lo stato di attuazione del Piano, al fine di definire ed attivare azioni innovative ed interventi adeguati sugli Ambiti Territoriali inadempienti, che consentano di colmare le inefficienze ed i ritardi che si stanno colpevolmente consumando, in modo da perseguire politiche di innalzamento della qualità delle condizioni di vita dei cittadini, particolarmente di quelli più deboli e bisognosi. A sostegno delle attuali rivendicazioni, CGIL CISL UIL hanno deciso di attivare un percorso di mobilitazione, che si concluderà con una manifestazione generale a livello regionale, sollecitando le proprie strutture territoriali a rappresentare le proprie istanze ai cittadini con specifici incontri e iniziative pubbliche.
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