Il sindacato, nel rispetto delle leggi, sostiene gli ausiliari specializzati della Asl di Lecce e il segretario Orsini offre un quadro della situazione.
Traditi dalla Asl e dai sindacati. Cosi si erano definiti i 250 ausiliari specializzati della Asl di Lecce che si erano rivolti alla redazione di Leccenews24 per far sentire lapropria voce: pur avendo frequentato corsi di formazione specifici per diventare operatori sociosanitari (O.s.s.) resteranno ausiliari specializzati.
Niente adeguamento contrattuale, niente avanzamento verticale, niente turni di notte né aumento salariale o indennità di rischio. Lesi, così, il reddito e i diritti pensionistici. La loro unica possibilità sarà quella di partecipare al concorso che si terrà a Foggia, per il quale sono previsti 28mila iscritti per 2445 posti. Questa l’unica speranza, questa l’unica risposta data dalla Asl.
Perché? Perché il decreto Madia, in vigore dal 2018, introduce e disciplina una nuova tipologia di progressione verticale: molti dipendenti pubblici, che hanno un contratto a tempo determinato e che hanno già prestato tre anni di servizio nella Pubblica Amministrazione, saranno stabilizzati nella posizione che già occupano nell’arco del triennio 2018-2020.
Dunque, gli O.s.s. che finora hanno avuto un contratto a tempo determinato raggiungeranno una posizione stabile, ma non ci sarà spazio per gli ausiliari che hanno frequentato il corso di formazione, per i 250 dipendenti che chiedono l’avanzamento.
Il sindacato risponde
Allora si scatena la protesta che rigurgita rabbia, delusione, disappunto per le speranze disattese, per i diritti violati. Contro la Asl e contro il sindacato.
E il sindacato ha risposto con le parole del segretario Cisl Fp, Fabio Orsini. CISL FP vuole far sapere che non ha abbandonato gli Operatori dipendenti della Asl, che ancora è pronto a difenderli e supportarli. Ma li mette in guardia: non si può accusare una legge per aver riconosciuto un diritto.
Il decreto Madia è legge e, rivolgendosi ai precari, ha riconosciuto un diritto. Non è facendo riferimento al decreto che questo problema si risolverà, perché una reazione del genere non farebbe altro che scatenare “una guerra tra poveri”.
CISL FP sostiene, inoltre, l’importanza di essere informati. Infatti, una corsia preferenziale, per gli ausiliari specializzati, esiste: rispettando le norme ad oggi vigenti, gli ausiliari possono esercitare il diritto di avanzamento di carriera – ed essere inquadrati come O.s.s. – facendo riferimento alla riserva del 50% dei 453 posti richiesti dalla Asl di Lecce che, nel concorso che si terrà a Foggia, saranno destinati esclusivamente a loro.
L’impegno del sindacato, in seguito, sarà sicuramente quello di attivarsi per chiedere l’adeguamento del fabbisogno di personale O.s.s. e di una dotazione organica che tenga presente le misure idonee a garantire gli standard di assistenza degni di un paese civile.
La risposta di CISL FP è chiara: gli ausiliari della Asl non sono soli e non sono stati traditi. Il sindacato li aiuta, li sostiene nella rivendicazione dei loro diritti e può farlo solo nell’assoluto rispetto della legge.
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