“Nulla sarà come prima. Adesso è ancora presto per ripartire, la sicurezza dei lavoratori viene prima di tutto. Ma dobbiamo essere pronti” (…) “Non ci sono territori, settori produttivi o attività economiche che usciranno indenni. (…) Serve un piano Marshall europeo. Per questo la Cisl ha predisposto un Manifesto per una Europa solidale sulla scia dell’appello di Draghi. E quindi: aumentare il debito pubblico, emettere eurobond per almeno tremila miliardi per finanziare un grande piano di investimenti pubblici, costruire un bilancio comune, concordare tra Governo e parti sociali una manovra italiana di almeno 90-100 miliardi per sostenere tutte le imprese, soprattutto le piccole, tagliare le tasse, reinvestire nella sanità pubblica, nella ricerca, nell’innovazione, nelle infrastrutture materiali ed immateriali”. (…)”Il lavoro stabile e ben retribuito dei giovani resta in cima alle nostre priorità e richieste. Dobbiamo avviare con le imprese una riflessione su come ammodernare, innovare, alcuni istituti contrattuali. Penso al bisogno di aumentare flessibilità su orari, turni, organizzazione del lavoro. Ma anche alla necessità di superare i vincoli al lavoro a termine del decreto dignità oggi nettamente anacronistici”.
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