“Migliaia di cittadini, nella nostra Regione, in questi ultimi due anni hanno rinviato gli esami di routine, quelli per cui basta una semplice radiografia oppure un prelievo ematico per controllare il proprio stato di salute. In aggiunta ci sono tutti quei pazienti che ancora non vengono chiamati ad eseguire gli screening programmati ed effettuati puntualmente fino al 2019”. È quanto dichiara la Cisl Puglia in una nota.
“Adesso occorre ripartire in maniera rapida e programmata, con un percorso di condivisione – prosegue il comunicato – e definire tempi e modi per ritornare alla normalità che possa consentire di migliorare le condizioni di salute della persona, in particolare delle fasce dei cittadini più fragili. La Regione, l’assessorato alla Sanità hanno il compito di garantire la salute ai cittadini, per questo deve verificare lo stato di disagio dei cittadini e ripristinare, migliorandole, condizioni di normalità”.
I dati dell’Osservatorio nazionale Screening certificano che in Puglia nel 2020 non sono state invitate/chiamate, rispetto al 2019, per effettuare gli esami di routine per lo screening cervicale oltre 166.000 donne (52,6%); per lo screening mammografico oltre 91.000 (51%); per lo screening colorettale oltre 17.000 (21,2%) degli interessati. A causa di queste mancate prestazioni sul territorio regionale vi sono centinaia di persone (e sono dati parziali) con diagnosi soggette a cure ma che lo ignorano.
Le restrizioni per contenere i contagi, la chiusura di molte strutture ambulatoriali – le cui attività sono state dirottate sul contrasto al virus – e la sospensione dell’erogazione dei servizi sanitari rinviabili, ha bloccato ogni attività sanitaria, accumulando ritardi e allungamenti delle liste d’attesa, con un danno in termini di salute pubblica, ancora non del tutto misurabile.
Secondo un recente studio della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa le prestazioni ambulatoriali riferite al 2020 in Puglia si sono ridotte di oltre il 29% rispetto all’anno precedente, così come i ricoveri programmati per chirurgia sono calati di oltre il 20%.
Per la Cisl la via maestra è il confronto con la Regione Puglia e le rispettive Asl sui territori provinciali – attraverso le cabine di regia costituite presso ogni Asl nel 2016 – serio e di collaborazione istituzionale tale da poter mettere in evidenza questi ed altri problemi al fine da poter trovare una soluzione praticabile. Il personale della Sanità ha svolto e continua in un infaticabile lavoro, tante volte, di supplenza alla programmazione e alla gestione delle emergenze. Il momento è quello giusto visto che i vaccini ci stanno consegnano anche in Puglia la giusta serenità per affrontare, recupero liste di attesa, screening ed esami di routine che sono stati purtroppo trascurati per la pandemia in questi quasi due anni.
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